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Poesia del trauma,
poesia del fango Il naufragio
dell’anima: l’esperienza del trauma bellico ai tempi della
Grande guerra nei diari, nelle lettere e nei war poems di
S. Sassoon e W. Owen Vol. 2 |
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Paper Book → 28,00 Euro 15% di sconto con pre-pagamento → 24,00
Euro ********************************************** eBook (pdf) → 22,00 Euro ********************************************** Vincitore del premio letterario internazionale Salvatore Quasimodo - assegnato alla Sezione “Saggio critico”, Edizione 2023 Vincitore assoluto del premio letterario internazionale Charles
Dickens – assegnato alla Sezione “Saggio critico”, Edizione 2023 |
Sinossi La
scrittura poetica, diaristica ed epistolare inglese della Prima guerra
mondiale fu per alcuni giovani soldati che andarono a combattere sul fronte,
conosciuti col nome di war poets, un mezzo potente per esprimere e testimoniare
un vissuto drammatico senza precedenti, ma anche un mezzo catartico assai
utile per dare un senso all’insensatezza del presente lacerato dalla furia
dei combattimenti, con la speranza di mantenere un contatto diretto, un
dialogo aperto col mondo dei famigliari e degli amici rimasti in patria, che
offrisse loro un po’ di affetto e di rassicurazione. Dopo
una prima fase di adesione acritica agli ideali patriottici, che la
propaganda di Stato esaltava in tutti i modi consentiti dietro volontà delle
istituzioni politiche e militari, la visione della guerra per molti giovani
mutò improvvisamene e la scrittura divenne uno strumento di denuncia e di
protesta nei confronti di chi aveva fatto delle scelte scriteriate. Valutati
i danni materiali e il numero di persone, che ogni giorno perdevano la vita
sui campi di battaglia, la guerra si rivelò sotto gli occhi di tutti
drammaticamente fuori controllo ed estremamente pericolosa. Condotta
con mezzi moderni e armi altamente distruttive, la guerra determinò nel giro
di un quinquennio la scomparsa di quasi una generazione di giovani e una
devastazione su scala globale, che non si era mai vista prima, sebbene le nazioni
occidentali, che la portavano avanti, si arrogassero il diritto di decidere
le sorti progressive dei popoli, contrastando un nemico spietato e temibile,
e volessero ergersi agli occhi del mondo a baluardo di civiltà. Siegfried Sassoon e Wilfred Owen, due tra i più importanti e apprezzati war poets - su cui indagano gli autori di questo volume,
offrendo un’analisi approfondita dei testi letterari da loro scritti negli
anni della guerra -, testimoniano con una varietà di temi trattati, con la
profondità e l’originalità che contraddistinsero il loro linguaggio poetico,
con le continue contraddizioni che emergono a più livelli testuali, tutta la
forza che li animò e i mutevoli sentimenti, che milioni di soldati come loro
provarono nel corso di quel tragico quinquennio. Diversi
per formazione, carattere, background culturale
e notorietà, i due poeti si conobbero durante il ricovero per shell shock nell’ospedale
psichiatrico di Craiglockhart, sebbene ognuno
con sintomi diversi e una storia personale alle spalle del tutto singolare. Scoprendosi
affini sotto diversi punti di vista, finirono col sigillare una forte
amicizia sulla base della comune passione per la Poesia. Col tempo il loro rapporto si trasformò in un profondo sodalizio
letterario, nutrito da una comune visione della guerra, della poesia e della
sua funzione critica e sociale, motivato da una sincera stima oltre che da
un’attrazione fisica e intellettuale, che solo due menti simili alle loro e
due anime mosse da uguale passione potevano
provare.
Segnati da un destino diverso (Sassoon sopravvisse
alla guerra, mentre il più giovane morì una settimana prima dell’Armistizio),
entrambi divennero la voce poetica più rappresentativa di
quella generazione perduta che, mossa all’inizio da grandi ideali
patriottici, morì mietuta sui campi di battaglia senza poter ricevere a volte
neppure una degna sepoltura in terra straniera. Con
la loro scrittura potente, poderosa, originale Sassoon e
Owen raggiunsero risultati di notevole livello letterario, elevando la loro
esperienza dal fango delle
trincee alla gloria terrena
del poeta testimone e profeta, che si fa guida per i propri
commilitoni, ma anche faro e luce, col passare del tempo, per
le future generazioni nella comprensione della Grande guerra - di
quell’evento che cambiò per sempre la vita dei popoli, l’assetto delle
nazioni e il corso della Storia, gettando le basi per l’altrettanto grave e
distruttivo conflitto mondiale che seguì pochi decenni dopo, confermando come
l’umanità non impari sempre dalle esperienze fatte, ma tenda a ripeterle
ciclicamente con le stesse dinamiche e gli stessi risultati, riportando la
Storia indietro nel tempo. Scheda bibliografica
Formato libro: 25,6 (h) x 18,5 (l) x 2,4 (p) Copertina a colori, semirigida,
lucida con aletta e Segnalibro ISBN 978-88-940614-4-4 (Paper
Book) DOI
10.97888940614/44 ISBN 978-88-940614-9-9 (eBook) DOI
10.97888940614/99 Look inside Sommario Start reading: Indici Analitici |
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- I Cavalier poets.
Un’inedita raccolta di composizioni poetiche scritte da
B. Jonson,
T. Carew, S. Godolphin,
R. Herrick, R. Lovelace e
J. Suckling; con testo a fronte, note
esplicative e un saggio critico. |
- La dama di maggio e i
sonetti giovanili (Certaine Sonnets)
di Philip Sidney. Questo libro
offre un’edizione critica del primo dramma pastorale in prosa della
letteratura inglese, che Sidney compose in omaggio alla regina Elisabetta, e
la prima raccolta delle sue poesie pubblicate come “sundry
new additions” insieme ad Astrophil
and Stella nel 1591. Si tratta di trentadue componimenti composti in forma di
sonetti, liriche, canzoni, etc.: non solo sonetti, dunque, come vorrebbe
fare intendere il titolo, ma ben di più! |
- Il lamento di una innamorata
di William Shakespeare. |
- Pamfilia al suo Amfilanto
di Lady Mary Wroth,
l’unica sonnet sequence
d’amore del Rinascimento inglese scritta da una donna, pubblicata nel 1621
all’interno dell’opera maggiore della scrittrice, cioè Urania. I 48 sonetti che ne fanno parte contribuirono ad
accrescere la sua fama di donna emancipata e controcorrente, poiché parlavano
della storia d’amore di Pamfilia e del suo amante
ramingo e avventuriero, a cui non voleva rinunciare. La pubblicazione di
quest’opera e la sua immediata diffusione suscitarono un enorme scandalo,
perché fu considerata (non senza qualche giustificazione) un roman à clef,
cioè una storia che parlava di fatti veri, mantenendo una facciata di finzione
letteraria. |
- I poeti metafisici inglesi.
Un’antologia letteraria con i testi delle più belle poesie della Scuola metafisica inglese
scritte da E. Benlowes,
J. Cleveland, A. Cowley, R. Crashaw,
J. Donne, G. Herbert, Herbert of Cherbury, H. King,
A. Marvell, T. Traherne e
H. Vaughan; con testo a fronte, note
esplicative e un saggio critico. |
- I quattro inni e il canto
nuziale di Edmund Spenser. Questa pubblicazione propone per la prima
volta in ambito italiano la traduzione dei quattro inni composti da Spenser in età matura sotto l’influenza del Neoplatonismo
- ovvero An Hymne
in Honour of Love, An Hymne
in Honour of Beautie, An Hymne in Honour of Heavenly Love e An Hymne in Honour of Heavenly Beautie - e in più il Prothalamion, or a Spousal
Verse, pubblicato nel 1596, tre anni prima della sua morte. |
“Questa è la parte più bella di tutta la
letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali,
e che non sei
solo, né isolato da nessuno”