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Destruction,
dissolution e regeneration in Women in Love di David Herbert Lawrence |
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Sinossi Quest’opera si propone di
studiare tre concetti paradigmatici che risaltano con particolare evidenza
dalla trama narrativa di Women in Love
(romanzo pubblicato da D. H. Lawrence nel 1920), ovvero i concetti di destruction, dissolution e regeneration.
La destruction è associata alla
fase cruciale del processo di industrializzazione inglese del primo Novecento
e all’affermazione di quei modelli economici, politici e culturali, che
operarono una radicale trasformazione della società del tempo, e identificata
da Lawrence con lo sradicamento dei valori della sua generazione e di quella
precedente in nome di un apparente progresso, che l’industrializzazione
sembrò all’inizio promettere, generando poi una grande delusione collettiva e
una devastazione ambientale, una vera e propria “death in life”, che
coinvolse tutti quelli che finirono nell’ingranaggio perverso e distruttivo
della grande macchina industriale, nella quale si trasformò il sistema produttivo
inglese di inizio secolo. La dissolution
è intesa da Lawrence come un processo di frammentazione e di scomposizione
metaforica dell’uomo, che attraverso la regressione, e quindi un ritorno alla
vita istintiva e irrazionale delle società primitive, consente la sua
rinascita spirituale e il recupero del proprio io. La regeneration costituisce, invece, il risultato finale
dell’evoluzione dell’uomo moderno, che, rifiutandosi di farsi assimilare dal
modello capitalistico-industriale della società contemporanea, perché lontano
dal suo modo di sentire, e passando attraverso la dissolution, ritrova il suo equilibrio interiore nel lontano
passato dell’umanità, e “riposiziona” la sua psiche in una dimensione
superiore dell’esistenza, entrando in contatto con il flusso cosmico. I tre
capitoli che compongono la struttura del saggio critico analizzano il
fenomeno dell’industrializzazione e gli effetti che produsse sul tessuto
sociale e culturale dell’Inghilterra del primo Novecento; il Primitivismo in
chiave antropologica e l’influenza che esso esercitò sulla società moderna
come cultura e come vision;
l’adozione di una nuova religione antidogmatica e liberatoria, basata sul
culto dell’eros come forza
rigenerante per ogni individuo; e infine la visione apocalittica che porta
l’autore del romanzo ad auspicare la necessità di una rigenerazione integrale
per l’umanità. Tali aspetti vengono ricondotti alla trama del romanzo e
analizzati, prendendo come punto di partenza le vicende di quattro personaggi
emblematici, che incarnano i processi di distruzione e di rigenerazione: la
prima coppia, formata da Gudrun Brangwen e da Gerald Crich, rispecchia un
tipo di relazione basata sull’idea malsana del possesso totale e morboso di
un partner sull’altro, che finisce
con l’essere segnata dall’egoismo materiale e dalla prevaricazione
distruttiva dell’uomo sulla donna; la seconda coppia invece, formata da
Ursula Brangwen (incarnazione di Frieda von Richthofen, moglie dello
scrittore) e da Rupert Birkin (l’alter
ego di Lawrence), rappresenta il paradigma di una relazione che, pur
risentendo degli influssi negativi del tempo e vivendo in contesto molto
difficile, riesce a non lasciarsi travolgere dalla dissolution e a evolvere verso una regeneration sana e positiva col recupero della cultura
primitiva. Nell’analizzare
questi aspetti si sono prese inoltre in considerazione le opere di Lawrence,
che hanno dei forti agganci ideologici e culturali con Women in Love, ovvero Sons
and Lovers (1913) e Lady
Chatterley’s Lover (1932) in
tema di industrializzazione incontrollata e devastante dell’ambiente, e di
meccanizzazione dell’uomo; i “diari” di viaggio dello scrittore, Etruscan Places (1932) e Mornings in Mexico (1927), e il
racconto simbolico The Woman who rode
Away (1928), utili ad approfondire
il concetto di primitivismo; e, infine, The
Book of Revelation. Apocalypse (1931), assai prezioso per illustrare i
principi da cui Lawrence prese ispirazione per la composizione di alcuni
capitoli di Women in Love, e per
chiarire i numerosi richiami intertestuali alla tradizione biblica e
letteraria sull’idea di una palingenesi del mondo. |
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Scheda
bibliografica
Formato libro: 25,6 (h) x 18,5 (l) x 1,3 (p) Copertina a
colori, semirigida, lucida con aletta ISBN 978-88-940614-1-3
(eBook) DOI
10.978.88940614/13 |
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Look
inside |
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dunque, come vorrebbe fare intendere il titolo, ma ben di più! |
- Il lamento di una
innamorata di William Shakespeare. |
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di Lady Mary Wroth, l’unica sonnet sequence d’amore del
Rinascimento inglese scritta da una donna, pubblicata nel 1621 all’interno
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letteraria con i testi delle più belle poesie della Scuola
metafisica inglese scritte da E. Benlowes, J. Cleveland, A.
Cowley, R. Crashaw, J. Donne, G. Herbert, Herbert of Cherbury, H. King, A.
Marvell, T. Traherne e H.
Vaughan; con testo a fronte, note esplicative e un saggio critico. |
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nuziale di Edmund Spenser. Questa pubblicazione
propone per la prima volta in ambito italiano la traduzione dei quattro inni
composti da Spenser in età matura sotto l’influenza del Neoplatonismo -
ovvero An Hymne in Honour of Love, An Hymne in Honour of Beautie, An Hymne in Honour of Heavenly Love e An Hymne in Honour of Heavenly Beautie
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“Questa
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desideri universali,
e che
non sei solo, né isolato da nessuno”, Francis Scott Fitzgerald